Agenzia di rappresentanze abbigliamento e calzature

Avendo sperimentato tutte le varianti del rapporto tra agente e cliente, la nostra filosofia imprenditoriale si basa sull’assoluta collaborazione e condivisione di problemi. Le esigenze della clientela, perciò, incontrano la nostra massima attenzione e sollecitudine.

Ci proponiamo anche nel partecipare ad una corretta “gestione” del punto vendita, offrendo la nostra esperienza nella gestione di negozio, reperimento personale, monitoraggio attivo del punto vendita. Negli anni siamo riusciti a sviluppare una rete infrastrutturale suddivisa in 1000 mq di showroom, per la presentazione del prodotto al cliente, gestita da un ufficio amministrativo, da una reception e una rete di agenti che per la maggior parte dei brand ha una competenza territoriale sul Triveneto.

L’obiettivo primario di P.F.C. Studio è attivare gli strumenti adatti a gestire le nuove sfide del mercato, e metterli a disposizione dei nostri Partners, cercando di diventare un’insostituibile strumento e punto di riferimento.

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K-Way si rafforza a Milano

21-11-2025

K-Way procede a ritmi serrati il piano di espansione retail con una nuova apertura a Milano e conferma una chiusura d’anno in positivo dopo un 2024 a 159 milioni di euro di fatturato. “Il 2025 è sicuramente in crescita. Il tasso dipenderà dall’andamento di novembre e dicembre che sono due mesi importantissimi”, spiega a FashionNetwork.com il Ceo Luca Lo Curzio. Il ceo di K-Way Luca lo Curzio (a sinistra) con i fratelli Alessandro e Lorenzo Boglione di Basicnet Nel capoluogo lombardo il marchio degli iconici impermeabili, nato in Francia e oggi controllato dalla piemontese Basicnet della famiglia Boglione, ha svelato la relocation del suo store in Corso Garibaldi 30. Il nuovo spazio si sviluppa su 150 mq, nel cuore di Brera, e celebra il dna di K-way attraverso un format innovativo in stile minimalista, pensato per esaltare i prodotti, tra cui l'iconico antipioggia Le Vrai, in versione 4.0. “I Boglione hanno fatto un lavoro eccezionale nel trasformare un marchio così riconoscibile in un total look. K-way è diventato sinonimo di categoria, come pochi altri brand al mondo, si pensi a Nutella, Chupa Chups o Rollerblade. È entrato nella vita delle persone. Tutti noi ci ricordiamo la prima volta al parco a giocare a pallone con il K-way. La zip con i suoi colori è l'elemento più importante, quasi più del logo. Fa la differenza, ti fa capire e riconoscere il brand, sempre e da sempre”, spiega Lo Curzio.  Oggi K-Way vende prodotti per uomo, donna e bambino e dispone di 120 negozi nel mondo. A Milano è già presente con il flagship di via Foscolo in Galleria (220 mq su due piani) e un’altro spazio nell’aeroporto di Linate, inaugurato il 20 novembre. “Vogliamo spingere la crescita sulla scia degli ultimi anni e sviluppare il brand a livello internazionale”, prosegue il ceo. L'espansione prevede opening di monomarca in Europa, con UK, Spagna, Germania in testa, accompagnati da Nord ed Est Europa. “Abbiamo aperto il primo negozio a Londra a febbraio. Siamo in fase di closing anche a Manchester e Liverpool. Dopo Madrid, cerchiamo nuove location in Spagna. Sprint poi sull’Asia dove siamo già presenti, ma vogliamo crescere molto. Oggi abbiamo 4 monomarca in Corea, uno a Taiwan e uno in Cina. Sono mercati complessi da affrontare con partner locali strutturati”, osserva Lo Curzio.​   Lo store K-Way in Corso Garibaldi a Milano Oltre allo sviluppo internazionale, nei piani di K-Way c’è il consolidamento dei mercati maturi, tra cui Italia, Francia e Belgio. “A Parigi abbiamo 4 monomarca, più uno subito fuori città e un paio di location nei centri commerciali. Abbiamo aperto da poco a Tolosa. In Francia abbiamo 70 negozi. Dal punto di vista retail è il nostro primo mercato, ma nel complesso l'Italia rimane in testa”, prosegue Curzio. Tre le colab in arrivo c’è quella con Disney, “già in vendita da Selfridges, che sbarcherà nei flagship di punta K-way il prossimo 4 dicembre, con una giacca per adulto personalizzata con Mickey Mouse e con Frozen e Aladin per il bambino”, rivela il manager. “Il piano di espansione prevede la relocation dei negozi più piccoli (60/70 mq) in spazi con metrature più ampie. L’intento è mostrare il marchio nella sua interezza”, precisa Lorenzo Boglione, Ceo di Basicnet. “Apriamo 10/15 location l’anno. Pochi giorni fa abbiamo fatto il bis a Nizza. A dicembre sarà la volta di un temporary a Fiumicino. Sono in arrivo anche nuovi indirizzi a Napoli, Bolzano e San Sebastiano”, prosegue Boglione.  Una valigia K-Way Sotto l’egida dei Boglione, K-way ha ampliato la gamma con diverse categorie di accessori. “Abbiamo accelerato negli negli ultimi 3 anni, ma crescevano bene anche prima. La maglieria è molto importante a livello di business, mentre le valigie sono sempre più apprezzate. Nelle ultime 2-3 stagioni siamo molto migliorati nei piccoli accessori”, precisa Boglione. Oggi K-Way dipende molto dall’uomo, che genera il 50% delle vendite, mentre bambino è circa al 20% e la donna al 30%. “Vogliamo far crescere la proposta femminile, anche se nelle collezioni abbiamo molti prodotti unisex”, spiega l’imprenditore. “Quest’anno non sfileremo, ma alla fashion week di gennaio terremo una momento importante, leggermente diverso dal solito”, promette Boglione. Basicnet ha chiuso i primi nove mesi del 2025 con vendite aggregate dei prodotti recanti i marchi del gruppo pari a 909 milioni di euro (+7,3%) e un fatturato consolidato di 303,4 milioni (+2,5%). Il nuovo store K-Way a Milano Nell’ottobre del 2024 il fondo Permira ha rilevato una quota del 40% di K-Way da BasicNet, che controlla anche i marchi Robe di Kappa, Sebago e Superga. Ultima arrivata nella scuderia dei Boglione è l’americana Woolrich, di cui il gruppo piemontese ha rilevato a metà novembre le operazioni in Europa dal fondo L-Gam, per 40 milioni di euro. “Negli ultimi sei mesi abbiamo lavorato molto per l’acquisizione, che era nell’aria già da un anno perché la proprietà voleva vendere. La nostra mission è riportare il brand alla sua essenza e alla sua vera natura. Woolrich è già molto diversificato a livello di presenza geografica e ha radici in tutta Europa. Stiamo lavorando su diversi aspetti. Sono molte le cose che oggi non funzionano, ma siamo ancora in una fase iniziale e comunicheremo le prossime mosse a tempo debito. Il nostro approccio guarda al 2030”, spiega Boglione. Sul boom di Sebago, prosegue Boglione, “il brand ha ancora numeri piccoli nel contesto di gruppo, ma sta facendo un percorso straordinario e mostra una crescita fortissima. Continua l’apertura dei negozi, e va bene anche la parte digital. Riceviamo sempre grande interesse da parte di tanti marchi per avviare nuove collaborazioni”, conclude l’Ad. Fonte: https://it.fashionnetwork.com/
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Impure presenta la collezione FW25

27-10-2025

Due visioni, un’identità precisa La collezione Autunno/Inverno 2025 di Impure si sviluppa a partire da un doppio immaginario: da una parte il mondo urban, essenziale e architettonico; dall’altra una visione più calda e materica, che guarda a estetiche montane e a paesaggi profondi. URBAN MOOD Nel tema Urban lo stile metropolitano si traduce in capi strutturati ma dinamici, pensati per la città. Il capospalla in nylon, come il trench o lo smanicato, incontra una maglieria realizzata con filati che arrivano fino al 100% di lana, per offrire comfort e valore percepito.   Le tonalità sono fredde e raffinate, grigio, navy, beige, nero, mentre i tessuti come la gabardina e il velluto a 500 righe danno corpo e profondità ai volumi.     MOUNTAIN SPIRIT Il secondo tema evolve verso suggestioni outdoor, in cui la ricerca materica si fa protagonista. Velluto rocciatore, gabardine lavate, canvas e tessuti slab definiscono una collezione intensa, pensata per raccontare libertà e carattere.   La palette si scalda con giallo, brown, fango e tocchi coccio: tonalità che evocano atmosfere naturali e artigianalità autentica. Due linguaggi diversi, un unico progetto stilistico.   La collezione AI25 conferma l’identità di Impure: contemporanea, riconoscibile, costruita su materiali selezionati e visioni coerenti, pensate per accompagnare la crescita dei partner commerciali più attenti.
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Un libro per i 60 anni di K-Way

22-10-2025

K-Way celebra 60 di storia con un libro. L’esperto di moda Pascal Monfort, fondatore di Ephemera, ha curato la retrospettiva sul leggendario impermeabile francese, oggi di proprietà dell’italiana Basicnet, diventato un’icona del guardaroba contemporaneo.  "K-Way: sei decenni di stile e innovazione" ripercorre il viaggio del marchio dalle origini ad oggi, combinando materiale d’archivio, immagini contemporanee e contributi di Jean- Charles de Castelbajac, Alexandre Mattiussi (Ami), Domitille Brion (Soeur) e Sophie de Mahieu (Musée des Arts Décoratifs). K-Way è nato in una piovosa giornata parigina da Léon-Claude Duhamel. La tasca integrata di cui è dotato per portarlo come un marsupio lo ha reso un must have assoluto. Amato dagli sciatori e reso celebre da Sophie Marceau in “Il tempo delle mele” (La Boum), il celebre windbreaker è persino entrato nel dizionario nel 1995. Dopo qualche anno in sordina, nel 2004 torna sulla scena grazie al gruppo Basicnet: dalle strade delle città alle passerelle delle fashion week, il marchio ha continuato a evolversi restando fedele alle proprie radici. I modelli iconici come Léon e Claude sono stati reinterpretati, con una gamma ampliata che ora include piumini e parka. Co-lab di prestigioso come quelle con Marc Jacobs e Fendi ne hanno consolidato la posizione sulla scena internazionale della moda, senza mai comprometterne lo stile leggendario. L’uscita del libro, disponibile nei negozi K-Way in Francia e in Italia, così come a Londra e Madrid, nonché online, si inserisce nel ricco programma di festeggiamenti per il 60esimo anniversario del brand. Che culminano nella mostra itinerante "In Y/Our Life – The Hidden Side of Everyday Things" in arrivo a Parigi per la sua grande tappa finale dal 22 al 26 ottobre, dopo Milano e Londra.  L’esposizione accosta artisti internazionali e marchi leggendari, tra cui Chupa Chups, Post-it, Bic e K-Way, che hanno lasciato il segno nella vita di tutti i giorni. Nella Ville Lumiere il brand ha allestito un mega spazio di 700 mq distribuiti su due livelli, al 60 rue de Richelieu. The K-Way Social Club prenderà vita in concomitanza con la fiera d’arte contemporanea Art Basel Paris. La mostra si estenderà anche ai negozi K-Way con merchandising speciale a tema anniversario. Fonte: https://it.fashionnetwork.com/
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Murphy&Nye cambia logo e immagine

02-10-2025

 A Milano ha aperto Murphy&Nye Lighthouse, un nuovo concept inaugurato presso Clan Upstairs, in Via Pontaccio 15, che ha l’obiettivo di presentare una nuova direzione intrapresa dal marchio storico di abbigliamento sportivo, nato nel 1933 a Chicago da un’azienda americana che produceva vele. Autori del rilancio sono i soci che hanno acquistato il marchio nel 2021 da Crescent Hyde Park, gruppo di Singapore, anche proprietario di Sixty. Parte del pool di investitori è Tommaso Rossi, insider del settore che si occupa della parte commerciale del progetto, oltre a essere figlio di Renato Rossi, storico comproprietario di Sixty, insieme a Vicky Hassan. Insieme a Rossi c’è Chicco Barina, designer esperto di sportswear e abbigliamento maschile, che si occupa dello stile dell’intero progetto, incentrato sull’heritage sportivo di Murphy&Nye, dando una direzione più cittadina. L’inizio è stato il design del nuovo logo, che rappresenta un faro stilizzato. «Abbiamo scelto questo elemento perché vogliamo essere un esempio e una guida con il nostro progetto, ma anche perché ogni nostro negozio deve essere un po’ come il faro che indica la nostra presenza in città chiave», spiega Tommaso Rossi. A oggi esistono sei monomarca del marchio, tutti in Italia, ma a breve potrebbero aprirne altri in location chiave, dove è noto il brand come, ad esempio, Saint Tropez o Capri. Potrebbero essere sia temporary che shop-in-the-shop, oppure negozi stabili, tutti, comunque aperto al retail esperienziale e a iniziative che possano mettere il consumatore in relazione con il marchio. La distribuzione avverrà anche attraverso il canale wholesale, raggiungendo tra gli 80 e i 150 negozi in Italia, per arrivare a una distribuzione basata su circa 500 door a livello globale. Il marchio ha fatturato 6 milioni di euro nel 2024 e si è posto l’obiettivo è di raggiungerne circa 20 milioni entro i prossimi tre-cinque anni espandendosi anche all’estero in mercati come, ad esempio, Europa, Medio Oriente e Corea, oltre a Polonia e Spagna, dove il marchio è già distribuito. La collezione, disegnata da Barina dalla FW 2025, include circa 60 capi. «Sarà un po’ più urban e meno sport-addicted», spiega Barina, che ha già iniziato a realizzare una collezione di sneaker in collaborazione con Vibram, per garantire altissimi livelli di grip e comfort, oltre a un design contemporaneo. L’ispirazione è una sneaker indossata dal velista Paul Cayard, che vinse l’America’s Cup nel 1992 al timone del Moro di Venezia. Il brand offre un total look completo, ma unisex, il cui bestseller è un pantalone in materiale tecnico, ma dall’appeal fashion, oltre che ricco di dettagli funzionali. I prezzi variano da 250-400 euro per le giacche a 170-350 euro per i pantaloni, da 50-80 euro per le T-shirt a 120-150 euro nel caso dell felpe. Alcune borse, zaini e sacche per le vele completano l’offerta, che a breve includerà una selezione di accessori più ampia. m.c.p.   Fonte: https://www.fashionmagazine.it/

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